Turati Filippo

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FILIPPO TURATI (1857-1932)

Bb. 14, fotografie 300, opuscoli 16, volantini 3, bobine 43 (1866-1932, con documenti posteriori). Inventario a stampa a cura di Antonio Dentoni Litta.

Filippo Turati nacque a Canzo (Como) il 26 novembre 1857. Compì gli studi liceali a Cremona, dove conobbe Leonida Bissolati, e quelli universitari a Pavia ed a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza nel 1877. Stabilitosi a Milano, collaborò alle riviste della scapigliatura e della sinistra democratica antitrasformista. Fondamentali per la sua formazione furono i rapporti col filosofo positivista Roberto Ardigò e col repubblicano Arcangelo Ghisleri.

Nel 1882 si avvicinò al dibattito politico e sociale, affrontando criticamente le teorie lombrosiane sulla questione penale, nella rivista “La Plebe” di Ettore Bignami. Nel 1885 accettò l’incarico di coordinare in Toscana e in Campania l’inchiesta di Agostino Bertani sulle condizioni sanitarie delle popolazioni agricole. A Napoli conobbe la rivoluzionaria russa Anna Kuliscioff, con la quale nacque un sodalizio intellettuale, politico ed affettivo che durò per tutta la vita. Nel 1889 fondò la Lega socialista milanese e nel gennaio 1891 iniziò la pubblicazione di “Critica sociale” (scaturita dalla trasformazione di “Cuore e critica”), che divenne il più autorevole organo teorico e politico del socialismo italiano prefascista. Nel 1892 diede vita, a Genova, al Partito dei lavoratori italiani. Nel 1893 guidò la delegazione italiana al congresso dell’Internazionale socialista a Zurigo, dove conobbe Engels. Nel 1896 fu eletto deputato nel V collegio a Milano.

Durante la repressione politica del 1898, il 9 maggio fu arrestato, privato dell’immunità parlamentare e condannato a dodici anni di reclusione; venne liberato per indulto il 4 giugno 1899. Con l’eccezione degli anni 1904-1906, pur senza rivestire alcuna carica particolare, Turati fu il vero leader del Psi dal 1900 al 1912, quando in seguito alla guerra libica la sinistra conquistò la direzione del partito. Allo scoppio del conflitto mondiale, Turati prese posizione contro la guerra e contro l’intervento dell’Italia. Rimasto alla testa della minoranza riformista, Turati partecipò nel giugno 1922 alle consultazioni del re, aperte dopo la caduta del primo governo Luigi Facta. Tale gesto portò, durante il XIX congresso del Psi, all’espulsione della sua corrente, che diede vita, insieme ai gruppi staccatisi dai massimalisti, al Partito socialista unitario. Oppositore intransigente del fascismo, dopo l’assassinio di Matteotti nel 1924 divenne il capo morale delle opposizioni unite nell’Aventino.

Dopo la morte della Kuliscioff, il 29 dicembre 1925, e la promulgazione, da parte del regime fascista, delle leggi eccezionali nel 1926, Turati affrontò la dura scelta dell’esilio. Nel dicembre di quell’anno, con l’aiuto di Carlo Rosselli, Ferruccio Parri e Sandro Pertini, Italo Oxilia, riuscì a fuggire in Corsica, da dove raggiunse la Francia. Stabilitosi a Parigi, continuò attivamente la lotta politica, promuovendo nel 1927 la nascita della Concentrazione antifascista, del bollettino “Italia” e del settimanale “La Libertà” e favorendo la riunificazione dei due tronconi del socialismo italiano, che si verificò nel congresso del 1930, sotto la direzione di Pietro Nenni. Particolarmente intenso e significativo fu il suo impegno nella denuncia della minaccia fascista, attraverso la stampa, i comizi e nelle riunioni dell’Internazionale socialista. Morì a Parigi il 29 marzo 1932. Le sue ceneri furono traslate a Milano nel 1948.

Bibliografia

  • R. MONTELEONE, Filippo Turati, Torino, UTET, 1987; Filippo Turati attraverso le lettere dei corrispondenti (1880-1925), a cura di A. SCHIAVI, Bari, Laterza, 1947;
  • A. SCHIAVI, Esilio e morte di Filippo Turati, Roma, Opere Nuove,1956; F. TURATI, A. KULISCIOFF, Carteggio, raccolto da A. SCHIAVI, a cura di F. PEDONE, Torino, Einaudi, 1977, voll. 6;
  • F. TURATI, Discorsi parlamentari. Pubblicati per deliberazione della Camera dei deputati, Roma, Tipografia della Camera dei deputati, 1950, voll. 3;
  • Archivio Turati. Inventario a cura di A. DENTONI-LITTA, Roma, Ministero per i Beni culturali e ambientali-Ufficio centrale per i Beni archivistici, 1992;
  • Sandro Pertini combattente per la libertà, a cura di S. CARETTI e M. DEGL’INNOCENTI, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1996;
  • G.A.P.C.T., pp. 623-627, sub voce.

La Fondazione Turati ha avviato la pubblicazione di tutti i carteggi, editi e inediti. Sono attualmente pubblicati i seguenti volumi:

  • M. DEGL’INNOCENTI, Filippo Turati e la nobiltà della politica. Introduzione ai carteggi. I corrispondenti stranieri, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1995;
  • Filippo Turati e i corrispondenti stranieri. Lettere 1883-1932, a cura di D. RAVA, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1995;
  • Filippo Turati e i corrispondenti italiani nell’esilio (1927-1932), tomo I: 1927-1928, a cura di S. FEDELE, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1998;
  • Carteggio Turati-Ghisleri, a cura di M. PUNZO, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 2000. 

L’archivio Turati ha subìto sorti travagliate, che hanno portato a notevoli perdite e ad uno smembramento in quattro tronconi principali. Conservatore attento e scrupoloso delle proprie carte, che selezionava giornalmente annotando sulle lettere il contenuto e la data della risposta, Turati aveva accumulato, nel corso di cinquant’anni di attività, una mole gigantesca di documentazione quando, nel 1926, la dovette in buona parte mandare al macero, sia per liberare due locali nei quali era conservata, sia per la dolorosa decisione dell’espatrio, che avvenne nel dicembre di quell’anno. Le carte selezionate furono affidate ad Andreina Costa Gavazzi, figlia di Anna Kuliscioff e di Andrea Costa, e in seguito a suo figlio don Egidio Gavazzi.

Esse furono riordinate nei primi anni Venti a Milano da Paolo Treves, che aveva svolto per Turati le funzioni di segretario. Successivamente, Andreina Costa autorizzò Alessandro Schiavi, che intendeva curare l’edizione delle lettere, a ritirare i documenti conservati nell’abbazia di San Giovanni Evangelista di Parma. Anche il carteggio Turati-Kuliscioff, conservato nella sua integrità da Andreina Costa nella casa di Desio, fu consegnato a Schiavi che, fin dal 1942, ne aveva progettato la pubblicazione. Le carte dell’esilio parigino fino alla morte furono affidate a Bianca Pittoni, sua stretta collaboratrice.

Salvate fortunosamente attraverso le vicissitudini della guerra, specie per opera di Angelo Tasca, queste carte furono infine recapitate al Partito socialista a Milano e quindi recuperate da Alessandro Schiavi. Nel dopoguerra quest’ultimo, che era stato contattato insieme a Paolo Treves da Julius Braunthal, già segretario dell’Internazionale socialista e membro del consiglio dell’Iisg di Amsterdam, decise di consegnare, nel settembre 1956, una parte rilevante dell’archivio Turati all’istituto olandese. Dopo il versamento, queste carte hanno subito ulteriori smembramenti. Le lettere di Engels a Turati sono state estrapolate dall’archivio Turati e collocate arbitrariamente nel fondo Marx-Engels, conservato nello stesso istituto di Amsterdam. Le sette lettere inviate da Giuseppe Emanuele Modigliani a Turati che risultano mancanti furono richieste da Lia Schiavi all’Istituto olandese ed inviate a Vera Modigliani il 31 maggio 1957; esse hanno poi seguito le sorti dell’archivio Modigliani, che fu versato nel 1989 all’AcS Stato a Roma. Lia Schiavi donò, inoltre, alla Fondazione Turati sei lettere concernenti la reclusione di Sandro Pertini (edite nel volume Sandro Pertini combattente per la libertà, citato in bibliografia).

La documentazione che nel 1956 era stata trattenuta da Schiavi per completare gli studi e le pubblicazioni, in parte fu successivamente donata dalla figlia Lia alla Biblioteca comunale della sua città, Forlì, mentre un’ultima parte rimase tra le carte di Alessandro Schiavi ed è attualmente conservata insieme a queste presso l’ASFo, dove furono depositate da Lia nel gennaio 1989. Un nucleo più piccolo dell’archivio Turati, comprendente principalmente carte familiari, lettere e scritti del periodo giovanile, carte processuali e messaggi di cordoglio per la Kuliscioff, ha seguito le sorti della sua biblioteca, consegnata da Andreina Costa al monastero benedettino di San Giovanni di Parma, dove era entrato il figlio. Nel 1965 la biblioteca, che nel frattempo aveva subito consistenti depauperazioni, e le carte rimanenti furono acquistate dalla Banca popolare di Milano e concessi in uso gratuito alla Società umanitaria, dove sono tuttora conservate.

Ulteriori documenti provenienti dall’archivio Turati sono oggi collocati all’interno di fondi diversi. Si tratta ad esempio di una lettera di Turati a Enrico Ferri del 1898 conservata dalla Fondazione Turati nell’archivio Sandro Pertini e delle lettere di cordoglio per l’assassinio di Giacomo Matteotti, inviate a Turati per la Direzione del Psu, poi donate alla vedova, Velia, e attualmente conservate dalla Fondazione Turati nel fondo Matteotti. Infine ricordiamo un nucleo di materiali vari raccolti da Turati negli anni dell’esilio parigino, comprendente il carteggio con l’industriale italiano emigrato in Argentina Torquato di Tella e documenti finanziari relativi alla Concentrazione d’azione antifascista, oggi conservati presso l’archivio dell’Istituto “Torquato di Tella” di Buenos Aires.

La Fondazione Turati si è posta l’obiettivo di acquisire in copia tutto il complesso organico delle carte turatiane. A questo risultato è giunta dopo anni di delicate trattative con gli enti detentori degli originali. Fondamentale è stata la decisione, nel marzo 1988, di don Egidio Gavazzi, di lasciare l’eredità di questo archivio alla Fondazione Turati. Quest’ultima ha inoltre avviato parallelamente una vasta iniziativa per il recupero di documenti, scritti e pubblicazioni di e su Turati, con particolare interesse per i carteggi, oggetto di un piano editoriale.

Per i quattro nuclei principali costituenti l’archivio Turati (Iisg di Amsterdam, Biblioteca Comunale di Forlì, ASFo e Su di Milano) è stato redatto un inventario a stampa, a cura di Antonio Dentoni Litta.

L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento n. 684 del 27 gennaio 1997 dalla Sovrintendenza archivistica per la Toscana.

Descrizione archivistica
L’archivio Turati, posseduto in copia, ad eccezione di sei lettere originali donate da Lia Schiavi, consta complessivamente di oltre 7.000 documenti, comprendenti lettere, minute, appunti, dattiloscritti, documenti e atti giuridici, fotografie, rassegna stampa, giornali. Nell’archivio sono conservate anche carte familiari e documenti postumi, per lo più raccolti da Alessandro Schiavi. La Fondazione Turati ha inoltre dato vita ad una raccolta miscellanea che comprende invece documenti, in originale o in copia – in particolare lettere inviate da Turati ai suoi vari corrispondenti – acquistati, donati o conservati da altri istituti.

Si ricorda che alcune lettere di Turati sono presenti in altri archivi posseduti dalla Fondazione Turati: in particolare la già ricordata lettera di Turati a Enrico Ferri del 1898 conservata nell’archivio Sandro Pertini ed una lettera in originale e sette in copia sempre di Turati a Olindo Gorni del 1928, conservate nel fondo Gorni. Sono stati infine raccolti una serie di opuscoli, materiali a stampa e riproduzioni fotografiche relative a Filippo Turati.

Archivio Turati, bb. 4, bobine 36 (1866-1957)
L’archivio è suddiviso in 6 nuclei.
Iisg: Archivio Turati, bb. 1-18 in microfilm (1872-1932, con documenti posteriori). Le prime quattro buste conservano la documentazione che va dal 1872 (versi e lavori giovanili) al 1926, a cui seguono dieci buste successive che contengono il carteggio Turati-Kuliscioff degli anni1898-1899 e 1919-1925, nonché la corrispondenza tra Turati e Matteotti. Le ultime quattro buste contengono documenti del periodo dell’esilio parigino.
BcF: Carteggio Turati-Kuliscioff, bb. 1-18 in microfilm (1896-1925, con note di A. Schiavi). Si tratta delle rimanenti parti del carteggio Turati-Kuliscioff, in particolare le lettere degli anni 1896-1897, 1900-1918 e alcune missive degli anni 1919-1925.
ASFo: Archivio Schiavi, bb. 39-40, fascc. 188-201 in fotocopie (1898-1932, con documenti posteriori). Si tratta di documenti che integrano le carte dell’esilio parigino conservate ad Amsterdam.
Su: Archivio Turati, bb. 1-14 in fotocopie (1878-1926).

Documentazione familiare, dove compaiono, accanto a quelle del padre Pietro, le carte del periodo giovanile di Filippo Turati. Sono presenti anche carte posteriori, come ad esempio i documenti processuali che riguardano l’attività giornalistica di Turati.
AcS: Archivio Modigliani, b. 8, fotocopie (1916-1929). Il fondo contiene 7 lettere di Modigliani a Turati ed una minuta di risposta, con lettera di accompagnamento di Lia Schiavi (1957).
Fondazione Turati: Archivio Turati, b. 4 (1930-1931). Il nucleo comprende tre lettere di Andrea Costa, una lettera di Carlo Rosselli e due lettere di Maria Muzio Pertini inviate a Turati, concernenti la prigionia di Sandro Pertini.

Appendice
Raccolta miscellanea, bb. 8, bobine 7, fotografie 200 (1883-1932)
Documenti processuali: Tribunale di Savona, Verbale di dibattimento procedimento contro Turati Filippo ed altri, originale, cc. 75 (1927).

Lettere di Turati in copia da:
AcS, Archivi: Albertini, Bergamasco, Credaro, Giannini, Giolitti, Martini, Morgari, Nitti, Orlando, Pelloux: fotocopie
Archief en Museum voor het Vlaamse Cultuurleven – Anversa, Archivio Huysmans: fotocopie
Archivio di “Critica Sociale” – Milano: fotocopie
Archivio di Stato di Mantova, Carte Bonomi: fotocopie
Archivio di Stato di Torino, Archivio Loria: fotocopie
Archivio Filippetti – Milano: fotocopie
Archivio per la storia del movimento di liberazione nazionale – Milano, Fondi: A Prato, Campolonghi: fotocopie
Archivio storico del Comune – Mantova, Museo del Risorgimento-Carte Ferri: fotocopie
Archivio di Stato di Forlì, Archivio Schiavi: fotocopie
Biblioteca comunale – Imola, Archivio Costa: fotografie
Biblioteca comunale/Istituto di storia contemporanea – Mantova, Archivio Bosio-Carte Soldi, Fondo Pilo: fotocopie
Biblioteca municipale “A. Panizzi” – Reggio Emilia, Fondi: Cappanera, Patacini, Zibordi, Chierici: fotocopie
Biblioteca statale – Cremona, Manoscritti: fotocopie
Centro studi Piero Gobetti – Torino, Archivio Gobetti: fotocopie
Comune di Milano – Raccolte storiche, Carte Ghisleri: fotocopie
Dom Plechanova – San Pietroburgo, Archivi: Plechanov, Zasulic: fotocopie
Fondation Nationale des Sciences Politiques – Parigi, Fondi: Auriol, Blum: fotocopie
Fondazione Anna Kuliscioff – Milano, Carte Turati: fotocopie
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli – Milano, Fondi: Cavallotti, Bignami, Rigola, Pilo, Bonaccioli, Casati, Brizzi, Sacerdote, Anzi, Costa, Luzzatto: fotocopie
Fondazione Istituto Gramsci – Roma, Archivio Serrati: fotocopie
Fondazione Luigi Micheletti – Brescia, Fondo Lanzillo: fotocopie
Friedrich-Ebert-Stiftung – Bonn, Archivio Ebert: fotocopie
IISG – Amsterdam, Fondi: Bebel, Bernstein, Grimm, Kautsky, Marx-Engels, Vollmar, Kleine Korrespondenz, Guesde, Labour and Socialist International, BSI, Sozialistische Arbeiter-Internationale: microfilm
Institut Émile Vandervelde – Bruxelles, Archivio Vandervelde: fotocopie
Istituto Luigi Sturzo – Roma, Archivio Sturzo: fotocopie
Istituto socialista ligure di studi storici – Genova: Archivio Canepa: fotocopie
Istituto storico della Resistenza – Firenze, Archivio Salvemini: fotocopie
Istituto storico della Resistenza – Modena, Archivio Bertesi: fotocopie
Istituto veneto di scienze, lettere ed arti – Venezia, Fondo Luzzatti: fotocopie
Museo del Risorgimento – Milano, Archivi: Ghisleri, Marcora: fotocopie
Rossijskij archiv literatury i iskusstva – Mosca, Fondo: Stepniak-Kravcinskij: fotocopie
Rossijskij Centr Chranenija i Izucenija Dokumentov Novejsej Istorii – Mosca, Fondi: Longuet, Liebknecht, Bebel, Kautsky, Plechanov, Serrati: microfilm, fotocopie
Società Umanitaria, Archivi: Mondolfo, Osimo, Storico: fotocopie
Verein fûr Geschichte der Arbeiterbewegung – Vienna, Archivio Adler: fotocopie

Opuscoli, materiali a stampa e fotografie, bb. 2, fotografie 100, opuscoli 16, volantini 3 (1891-1983)
Si tratta di rassegna stampa su Filippo Turati, di 16 opuscoli di Turati, di una partitura per pianoforte dell’Inno dei lavoratori, di tre volantini di propaganda elettorale, di due cartoline e di 100 fotografie in cui è ritratto Filippo Turati.